LA FIBRA DI CARBONIO IN ODONTOIATRIA TRA PASSATO PRESENTE E FUTURO

 

Bisceglie, I.I.S.S. Cosmai– 1 dicembre 2018-

Paolo Pagliari

Relatore : Paolo Pagliari       

Si parla molto spesso di biocompatibilità e poco di citotossicità”, apre così l’intervento il Prof. Paolo Pagliari nel meeting tenutosi nell’I.I.S.S. Sergio Cosmai di Bisceglie sul tema “le fibre di carbonio in campo odontoiatrico dall’analogico al digitale” organizzato dall’istituto in collaborazione con la “Confartigianato Odontotecnici Puglia-BAT”.

La fibra di Carbonio ha di fatto superato tutti i test di biocompatibilità e citotossicità a livello delle cellule L929 cresciute a contatto con la fibra Dream Frame Bio Resin

Parlando del suo uso in odontoiatria ( perni endocanalari, sottostrutture di protesi su monconi implantari , Richmond metal free , parascheletri per protesi complete , ect.) ha il vantaggio di assorbire il 60% dei carichi masticatori a difesa soprattutto dell’integrazione ossea degli impianti.     

Le proprietà meccaniche della fibra di carbonio, che si possono realizzare in laboratorio mediante stampaggio e da oggi anche tramite dischi fresabili per CAD/CAM , sono equivalenti ad una lega con il 45% di oro.

Nell’era delle tecnologie digitali è facile criticare le tecniche di muffole, stampaggi e di caratterizzazioni di flange protesiche.

Criticare è sicuramente più facile che fare.

Ma la critica è pur sempre la strada per crescere e migliorare.

Credo che ogni odontotecnico debba apprendere varie tecniche, per trasferire sul quotidiano lavoro sia digitale che puramente artigianale/ analogico i segreti dei grandi maestri, per rispetto del proprio lavoro e del paziente.

Come diceva lo scrittore Ernest Hemingway

“Siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri.”

Vincenzo Musti

 

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