RICOSTRUZIONI MINI INVASIVE METAL FREE: RICHMOND-CARBON FIBER M.C.M.

Introduzione

La corona Richmond è un dispositivo medico su misura per il ripristino morfologico e funzionale di un elemento dentario decoronato, con ritenzione endocanalare, realizzato in laboratorio, nella quale corona e perno sono un’unica fusione in lega preziosa con rivestimento estetico in ceramica, resina o resina composita.

 

 

 

Negli anni sessanta fu il dottor Richmond (da cui il nome del dispositivo) a realizzare questa corona protesica con perno, che veniva inserita direttamente nel canale della radice per contenere tempi e costi di lavorazione.

Col tempo, però, emersero vari problemi che limitavano notevolmente la durata del manufatto protesico e l’integrità della radice sottostante, in quanto comportava difficoltà nel caso di diversità di asse di inserzione fra perno e residua struttura dentale, specialmente per monconi di ponti; il problema si poneva anche nel caso della rimozione, per rifacimento, di simili protesi.

Per tale motivo tale pratica fu abbandonata per molti anni.

Tuttora su denti con corona fortemente distrutta da carie, da precedenti restauri o da fratture, dove si renda necessario asportare l’intera corona del dente e applicare la protesi alla radice, si inserisce all’interno di questa, un perno in lega preziosa o metallica, che fuoriesce sufficientemente da poter avere la funzione di moncone (da qui il suo nome: perno-moncone).

 

 

 

 

 

Solo dopo sarà possibile confezionare una capsula protesica, come se il moncone appena ripristinato fosse naturale.

Tale metodica richiede tempi più lunghi rispetto all’esecuzione della sola corona.

Con l’evoluzione dei materiali compositi di ultima generazione (stampaggi monolitici e fibre di carbonio) e   delle tecniche adesive sempre più affidabili nel tempo, la corona Richmond trova sempre più una indicazione clinica diventando non più un’alternativa, ma imponendosi come dispositivo in grado di integrare estetica, funzione, biocompatibilità con caratteristiche proprie ed esclusive.

 

IL CASO 1

La paziente V.P. di anni 40, giunge alla nostra osservazione, richiedendo il rifacimento di una corona 12 su perno moncone che con il tempo aveva creato retrazione gengivale, scoprendo il bordo metallico del perno, causandone un inestetismo evidente.

Viene effettuata una OPT per la diagnosi   valutandone l’affidabilità della radice e di un eventuale ritrattamento endocanalare .

Completato, con l’esame obiettivo, si propende per un piano di trattamento che prevede la rimozione del perno moncone metallico e l’applicazione di una corona Richmond MCM con perno in fibra di carbonio.

 

Il CASO 2

Il paziente R.S. di anni 53 portatore di due corone metallo-ceramica su 44 e 45 già devitalizzati presenta mobilità delle stesse.

A verifica clinica i monconi sottostanti si presentano fratturati.

Il piano occlusale è notevolmente disarmonico con un deep byte e bruxismo notturno.

Dopo esame radiografico ed esame obiettivo, si valuta con il paziente la possibilità di trattare nuovamente endodonticamente le radici e prepararle per due perni Richmond MCM- misto fibra di carbonio e fibra di vetro -uniti tra loro

 

             MATERIALI E METODI

L’impiego di perni moncone metallici per il restauro di denti sottoposti a cura canalare, può risultare svantaggioso sotto il profilo estetico.

La corrosione del perno inoltre può provocare la penetrazione di residui di corrosione nei tessuti gengivali, comportando la discromia degli stessi, della mucosa alveolare e la perdita della traslucenza della corona.

Il fatto che si possa intravedere il perno radicolare o il moncone è senz’altro negativo, soprattutto se le corone sono state realizzate con tecniche metal free.

Allo scopo di evitare tali svantaggi, il nostro studio propone la realizzazione di perni moncone e/o Richmond interamente in FRC con perno in fibra di carbonio con tecnica MCM.


Nella nostra pratica vengono utilizzati perni in fibra di carbonio “Dei Super Grip” infrangibili ed elastici, costituiti da migliaia di filamenti legati tra loro con compositi, che permettono al perno di reagire alle forze masticatorie, assorbendole, senza trasferirle alla radice come i perni di metallo.

Dei Fibre Composite composito in fibra di vetro, indicato come sottostruttura protesica per ponti e corone e per ricostruzione di monconi.

Grazie alle sue caratteristiche, risulta resistente ai carichi verticali, con una resistenza alla frattura valutata il doppio dello smalto naturale.

Come parte estetica, il nostro laboratorio ha testato numerosi compositi di stampaggio, apprezzandone qualità di lavorabilità e caratteristiche fisiche.

Nei due casi trattati è stato utilizzato il composito Dei Experience   indicato per la tecnica di stampaggio in muffola trasparente con la metodica MCM.

 

                                                                                                TECNICA

Vengono sviluppati dei modelli in gesso e modelli in silicone trasparente con caratteristiche non inferiori a 68 ShA.


Dopo il trasferimento dei modelli con arco facciale su articolatore, viene scelto il perno in fibra di carbonio più adatto al canale radicolare.

Sabbiato e opacizzato, viene ribasato nel modello trasparente con composito in fibra di vetro.

 

 

 

 

 

 

 

Dopo averlo prepolimerizzato, si costruisce il moncone in Dei Fibre composite.

Di seguito si fotopolimerizza utilizzando una lampada allo xenon stroboscopica che raggiunge i 520 nm.


 

 

 

 

 

 

 

 

Rifinito il perno e controllato sul modello in gesso la reciprocità del manufatto, si modella in cera Function Wax l’elemento, così da permettere al clinico una vera prova per funzionalizzare nel cavo orale del paziente il dispositivo prima dello stampaggio.

Ricevuta l’approvazione del wax-up con eventuali note di modifica, il protocollo prevede la messa in muffola trasparente per lo stampaggio della corona con composito Dei Experience o similari per caratteristiche fisiche.

Due cicli di fotopolimerizzazione di 180” e il lavoro è pronto per la rifinitura e lucidatura secondo il protocollo MCM.

 

 

 

 

 

 

 

 

CEMENTAZIONE

Le corone Richmond vengono provate dal clinico, ritoccati eventuali precontatti o frizioni, e dopo la verifica forma e colore con il paziente viene cementato alla poltrona con un cemento duale indicato per le tecniche adesive.

Noi utilizziamo il Poker Cem Automix Dual che possiede una resistenza alle micro fratture grazie al riempitivo elevato di silice e vetro.


CONCLUSIONI

Parallelamente alle tecniche Cad-Cam con zirconio o dei disilicati di litio, ormai trovano sempre più impiego i materiali compositi rinforzati con fibre di vetroceramica o fibre di carbonio che presentano a loro favore, versatilità d’impiego oltre che semplicità di utilizzo.

Utilizziamo corone Richmond MCM perché hanno buon adattamento del perno, facilità di una buona cementazione con i sistemi adesivi e quindi una buona adesione della corona.

 

 

 

 

 

 

Inoltre in caso di reintervento non si è costretti a lavorare lungamente e con difficoltà.

I test di verifica confermano ed evidenziato l’elevatissima biocompatibilità con i tessuti naturali.

 

 

 

(Follow-up a 2 e a 4 anni)

 

Il composito ha inoltre una maggiore capacità di shock absorption, infatti è stato dimostrato che il carico masticatorio viene assorbito dai compositi vetroceramici per circa il 33% in più rispetto alle ceramiche tradizionali e pressofuse.

Questo è un importante vantaggio in implantologia e in riabilitazione su pazienti bruxisti.

La continua richiesta di dispositivi metal free, ha sviluppato negli ultimi anni la ricerca di tecniche e materiali che offrono al paziente soluzioni alternative altamente estetiche e meno invasive.

Ringraziamenti

Si ringraziano per la parte clinica descrittiva e iconografica il Dott. Gaetano D’Elisa – Margherita di Savoia

Il collega Paolo Pagliariconsulente tecnico della Dei Italia– per il supporto tecnico

La mia assistente Dorotea per la ricerca iconografica e di stesura del lavoro

Bibliografia

* I grandi temi della medicina “La bocca e i denti” 1^ edizione pag.66-68 –Fabbri Editori -1978

* Articolo n°95 per la Rubrica “Il Dentista” de La Città bazar n°3 Anno XIII (dal 23 gennaio al 5 febbraio 1999) – Dott. Ettore Gaudiosi Odontoiatra

* – Odontoiatria domande e risposte – editrice ICA, Dr. Giovanni Veronese- Dr. Samuele Valerio -Domande in protesi fissa (1989)- Cap 23 pag. 355

* Morgano S. M. et al – J Prosthet Dent 1999; 82: 643-57

*Matthias Kern, Helmut Knode- perni moncone realizzati con In-ceram, Quintessenza odontotecnica 4/1992

 

 

 

 

 

 

 

 

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